Approccio teorico

La Psicoanalisi e la Psicoterapia ad orientamento lacaniano sono approcci dinamici che coinvolgono le forze più profonde dell’inconscio, quelle che muovono il soggetto verso un cambiamento.
La clinica classica di Sigmund Freud viene ripresa e riletta da Lacan.

Desiderio è il nome dell’inconscio, desiderio il nome di ciò che ci tormenta se non gli prestiamo ascolto, se rifugiamo dal prendersi la responsabilità di capire il messaggio di seguire la chiamata.
I tempi moderni sono quelli dell’eclissi del desiderio non della sua negazione nevrotico ossessivo, non del suo inconcludente rilancio isterico, ma della sua cancellazione forclusione generalizzata. Oggi venendo a mancare un principio di stampo paterno, sia nei termini di limitazione che l’identificazione ci troviamo di fronte ad un dilagare di pratiche di godimento sganciate dal desiderio, dalla pulsione vitale che produce qualcosa di corrosivo.

“Tutto e subito” l’imperativo attuale della pulsione, la quale non si è eclissata, ma è c’è maniacale, convulsa disregolata. non incanalata troppo impaziente troppo intollerante frustrazione se l’assunzione del desiderio comporta la possibilità dell’errore dello sbandamento del provarci e riprovarci, la vita in nome della soddisfazione immediata diventa dissipazione ricerca cefalo e della sensazione del momento dipendenza l’abuso di droghe, le relazioni usa e getta la prevalenza dell’oggetto sull’oggetto la depressione da comfort l’ansia non contenuta che diventa panico rivelano il fondo mortifero autodistruttivo della pulsione non sottoposta ad alcuna interdizione. Il soggetto si perde, lentamente scivola nel abulia un rapido spegnimento di ogni barlume di iniziativa

L’etica della psicoanalisi ha di mira il desiderio inconscio, scoperto da Freud nel suo annodamento con la legge, con il simbolico, il rapporto con il godimento, aldilà del principio di piacere e psicoterapie come anche la religione si fondano sul fatto che la parola dell’altro ha un’incidenza sull’essere umano in queste terapie si tratta di un altro che dice cosa si deve fare per stare meglio al quale il soggetto ubbidisce da quale egli si attende l’approvazione sono tutte terapia dell’immagine del sé si tratta di restituire Leo le sue funzioni di sintesi di padronanza sotto l’occhio del padrone che svolge ruolo di modello sono terapie per identificazione il padrone tutte le psicoterapie anche quelle corporee che comunque utilizzano la parola per dare istruzioni sono cure che si basano sull’assoggettamento del paziente al benvolere dell’altro, il terapeuta qui in un certo qual modo egli stesso alla fine si identifica a causa del transfer lui. L’analista, invece pur occupando inevitabilmente il luogo dell’altro al cui il paziente si affida si rifiuta di essere padrone rinuncia usare l’identificazione con strumento di cura non si serve della padronanza del proprio sapere per ascoltare il paziente. Proprio perché l’analista sa che il sintomo di ognuno è strettamente personale, fa parte delle coordinate simboliche di quel paziente non di un altro è necessario infatti lasciarsi guidare dalle parole del paziente chiede il proprio disagio volendo nolente ne sa qualcosa. Così l’analista nulla applica in modo cieco standardizzato il proprio sapere teorico e clinico su tutti i pazienti. Pur avendo una formazione teorica e clinica l’analista deve restare aperto alla specificità e singolarità di ogni persona per fare questo è necessario un lavoro di sottrazione possibile solo grazie all’analisi personale il lavoro di supervisione sui casi l’analista quindi non propone una nuova identificazione al paziente ma il contrario lo aiuta a far cadere quelle che lo soffocano lo bloccano producendo sintomi o disturbi. Per Freud l’obiettivo della psicanalisi può essere riassunto nella sua formula V Ass bar, Slash Verdon che significa secondo la lettura della can distinguere il soggetto dell’inconscio che può emergere solo nell’analisi e Leo della coscienza che è

costituito da una serie di identificazioni alienanti ricevute dall’altro o comunque ispirate adesso. Per la Canva il compito dell’analisi è quello di far venire alla luce il Dio del soggetto dell’inconscio la dove era il luogo dell’essere l’analista non può promettere nella felicità, nell’armonia, nello sviluppo della personalità può all’occasione promettere di mettere in chiaro il desiderio del soggetto di aiutare a decifrare ciò che insiste nell’esistenza di un soggetto easy pagina 160 tre per desiderio del soggetto si intende il desiderio inconscio che neppure soggetto conosce di sé ma che eventualmente ritrova in parte nella propria formazione dell’inconscio sogni lapsus atti mancati e nel suo modo di relazionarsi all’altro. Ciò che insiste invece, il sintomo che si ripete e da quel paziente non riesce a sottrarsi.responsabilità dell’analista adattare gli effetti analitici alla capacità del soggetto di sopportarli far cadere un’identificazione e mettere in questione una credenza nociva per il soggetto.